Il mistero degli ebrei

Il fondamentale contributo che alcuni intellettuali di origine ebrea
hanno saputo infondere nella cultura europea tra la fine dell’800 e
l’inizio del ‘900 rimane per me un mistero. Personaggi del calibro di Karl Marx, Leon Trotsky, Ferdinand Lassalle, Henri Bergson, Sigmund Freud, Albert Einstein, Heinrich Hertz, Lev Vygotskij, Arnold Schonberg o Franz Kafka
possono definirsi a tutti gli effetti come "padri fondatori" dell’attuale società occidentale e tuttavia discendono da un ramo della
popolazione europea che al tempo rappresentava circa il 2 % della
totalità, oltre ad essere una componente particolarmente avversata dalla
maggioranza
cristiana. C’è da dire che quasi tutte queste persone,
nonostante fossero nate e spesso cresciute in ambienti ebraici, hanno
più o meno ripudiato la vita giudaica per assimilarsi alla vita
sostanzialmente laica degli ambienti cristiani europei dell’epoca.

sefiroth
Dopo le note vicende che hanno segnato la recente storia degli ebrei, questi si sono notevolmente ridimensionati: sia
dal punto di vista demografico (la II guerra mondiale ha visto
scomparire circa un terzo degli ebrei che abitavano il pianeta), sia –
conseguentemente – dal punto di vista intellettuale. Oggi, se penso a
importanti figure di famiglia ebraica dal dopoguerra, mi vengono in mente i
filosofi Herbert Marcuse, André Gorz e Jacques Derrida, i sociologi Erich Fromm e Zygmunt Bauman, il linguista Noam Chomsky, l’antropologo Claude Levi-Strauss, il pubblicitario Bill Bernbach, il pittore Marc Chagall, i registi Alejandro Jodorowsky e Werner Herzog, i menestrelli Bob Dylan e Lou Reed e le etichette discografiche Constellation dei Godspeed You Black Emperor e Tzadik
di John Zorn. Figure che per certi versi non rappresentano
quella rivoluzione culturale che hanno aperto gli intellettuali
nominati precedentemente, ma forse potrebbe essere ancora presto per dirlo…

Alcuni
hanno detto che la struttura mentale del monismo religioso, elemento caratterizzante dell’ebraicità, è facilmente adattabile a quella del monismo di tipo scientifico che sta
alla base del pensiero globale contemporaneo. E’ un’ipotesi da non
sottovalutare.

In
tutto ciò si nota la profonda spinta al cambiamento ed alla rivoluzione
che questa piccola comunità è stata in grado di dare all’Europa. Ci
sono poi anche degli aspetti politici interessanti: diversi studiosi
ritengono che i princìpi del socialismo siano una sorta di
riproposizione dei princìpi mosaici ed effettivamente ci sono molti
punti d’incontro fra i due sistemi; altri dicono che in particolare il
pensiero socialista rivoluzionario (che più tardi verrà stabilmente
chiamato anarchismo) è stato influenzato da alcuni di questi "ebrei assimilati"
di fine secolo XIX: Rosa Luxemburg, Emma Goldman e Gustav Landauer lo rappresentano. Di fatto, tra le pagine del suo personale Diario, nel 1898 Theodor Herzl
riportava di come fosse riuscito a suscitare una buona impressione sul
ministro degli esteri del Kaiser Guglielmo II (tale ministro von Bülow)
durante un colloquio ufficiale, quando lo rassicurò del fatto che, tra
i positivi effetti apportati dal nascente sionismo, ci sarebbe stata una generale
ripulita di tutti gli "ebrei sovversivi" che militavano nei "partiti di opposizione, e addiritura antimonarchici":
una grave mancanza di rispetto che gli ebrei stavano
mostrando all’Imperatore di Germania, il quale molto benevolente li
stava accogliendo fra i suoi sudditi.

E’ un
peccato che gli sviluppi dello Stato di Israele alimentino oggi, per gli ebrei, quella fama di terribili tagliagole: forse non è un
caso che tutti i personaggi che nomino in questo testo sono ebrei che
hanno vissuto in comunità estremamente laiche all’esterno di Israele.
Penso che questa sia anche una delle
cause principali che oscura una percezione dei motivi che condussero i
governi di mezzo mondo ad appoggiare Hitler e la sua folle impresa volta
ad
estinguere la "razza" ebraica dalla faccia della terra: quasi una corsa ad eliminare il
libero pensiero.

 

(sopra, una tavola delle Sefirot: il sistema grafico della mistica ebraica che rappresenta l’emanazione della divinità) 

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