Anche le api ci stanno abbandonando
Esiste una constatazione, attribuita popolarmente ad Albert Einstein, secondo la quale in un mondo senza api l'uomo si estinguerebbe nel giro di quattro anni. 4!!!
A partire dalla fine dell'anno scorso, negli Stati Uniti si è progressivamente intensificato quel fenomeno che oggi gli studiosi chiamano Colony Collapse Disaster (CCD) e che ormai è diventato realtà in quasi tutto il globo. In pratica si tratta di una morìa generalizzata delle api che spariscono in numero sempre più drammatico dalle arnie degli apicoltori. Si stima che circa metà delle api che vivevano nelle zone più interessate dal CCD siano morte: una statistica diffusa sui territori a "macchia di leopardo", nel senso che alcune aree hanno visto una sparizione di circa 70-80 % sul totale delle api, mentre altre non sono state toccate dal fenomeno.
In italia, dove oggi anche il ministro De Castro ha reso pubblica l'allarmante situazione, Giorgio Celli ha individuato la causa di tale disgrazia: si tratta, dice, di un problema relativo all'utilizzo di alcuni pesticidi neonicotinoidi a base di imidacloprid, come il Gaucho della Bayer (uno dei prodotti agricoli farmaceutici più venduti a livello mondiale).
Siamo di fronte all'ennesima sconfitta per l'essere umano? Pare proprio di sì. Per quanto mi riguarda, in un mondo senza miele e propoli sarei ridotto ad uno straccio, essendo questi i prodotti che uso maggiormente (e quasi esclusivamente) per difendermi dagli acciacchi invernali.
Per altre info ed aggiornamenti consiglio di consultare il sito della rivista Apitalia.