L’epica contemporanea

Tra le forze sotterranee e resistenti di questa epoca così storta, mi sembra che ci sia una parte della cultura diffusa all'interno delle aree industrializzate – cioè quanto viene trasmesso dal media – che ricorda molto da vicino una tradizione di tipo "epico". Come una forza che ritorna a risplendere dopo l'illusoria epoca dei lumi, questa forza che sembra di tradizione medievale è visibili in due aspetti, tra i più cruciali, della letteratura contemporanea: la fantascienza (soprattutto nella sua accezione fantasy) ed il manga. L'uno nato nell'industria occidentale e l'altro in quella orientale, questi generi riportano alcuni elementi in comune e non solamente per quanto riguarda i loro lettori che a volte combaciano.

Un'ispirazione molto frequente fra i rispettivi autori è infatti la scelta di rappresentare storie legate alla mitologia cavalleresca (risalente a fonti precedenti la "consacrazione papale" tardo-medievale) o a personaggi della letteratura classica orientale come i samurai o i monaci combattenti: il Signore degli Anelli e Sun Wukong sono delle pietre miliari che segnano tutto il genere e si rifanno a tali ambienti epici, molto vicini anche dal punto di vista cronologico. Altre curiosità che legano queste tradizioni possono essere le date di nascita di due fra gli autori fondamentali (che riportano le stesse cifre anche se in ordine diverso): Tolkien (1892) e Osamu Tezuka (1928) o l'evoluzione di importanza ottenuta nel settore – partite da una considerazione di "letteratura per ragazzi" per trasformarsi col tempo in un'importante elemento culturale anche per le persone ritenute più adulte. Di forte impatto per entrambe è anche la rappresentazione di scenari futuristici come le svariate serie dei supereroi nostrani o le mitiche storie di cyborg e robot al servizio dell'umanità.

Il momento in cui hanno cominciato ad affermarsi e ad espandersi queste tradizioni è tra la fine del 1800 e l'inizio del secolo successivo. Molto spesso la base di partenza per ogni saga è una velata critica al sistema di produzione industriale: secondo esse, un sistema del genere può trasformarsi in una pericolosa minaccia di orrore e distruzione per l'umanità e solo un eroe dotato di fortissimi poteri può combatterla e vincere, in nome di un amore che è diretta emanazione di una forza quasi sovrumana.

 

Storicamente, l'epica è in grado di muovere i popoli.

Se un giorno l'epica otterrà nuova luce, allora torneremo a vedere un popolo che si muove come non capitava dai tempi del medioevo: un insieme di piccole comunità autonome che crescono liberamente a nuova vita. Nell'antica Grecia o in alcune zone dell'Europa post-romana, i popoli scacciarono la tirannia e le storie che allora si raccontavano attorno al fuoco forse non sono così diverse da quelle che oggi ci scambiamo nei nostri parchetti ai margini delle metropoli.

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