I lucchetti dell’amore

In molt* ormai avranno sentito parlare del dilagante fenomeno partito dalle pagine di un libro di Federico Moccia: il giuramento di eterno amore che due protagonisti di un suo romanzo sanciscono con un lucchetto chiuso su un lampione del Ponte Milvio a Roma, gettando la chiave nel Tevere.

La faccenda sta assumendo dei contorni esasperati, con decine di servizi televisivi (principalmente Mediaset) girati sul ponte a testimonianza delle migliaia di coppie intente ad emulare il gesto raccontato da Moccia e che hanno posizionato talmente tanti lucchetti che il tal lampione il 13 aprile scorso è quasi crollato. Questa mania ha catturato anche gli interessi della rete, portando alla creazione di un sito con tanto di esuberanti modelle ed un catalogo di puro trash-merchandising con cui spillare soldi alle famiglie dei poveri adolescenti, cascati in un morboso gioco collettivo dell'ammore. Sempre nello stesso sito è presentata una specie di "storia della lucchettomania", da cui si impara che i primi ossessionati a lanciare questa moda furono dei militari al termine del loro servizio di leva: una tradizione iniziata nel migliore dei modi e con i più alti propositi, mi verrebbe da sentenziare… Vi sono poi le immagini dei vari casi di emulazione che stanno saltando fuori un po' in tutta Italia, da nord a sud indiscriminatamente.

Anch'io mi sono avvicinato all'argomento capitando casualmente in uno di questi luoghi presi di mira dai sedicenti innamorati, intenti ad inchiodare i loro sentimenti ad una inferriata verde sopra un piccolo ponte di Ravenna detto "pontino": un luogo con una storia tutta particolare per i giovani un po' più irrequieti della mia città (tanto per intenderci, in molt* hanno fumato la prima canna in questo posto):

Guardo questi lucchetti e penso che il nostro pianeta stia scivolando sempre più verso l'oblio. Cosa posso provare nel momento in cui uno dei sentimenti più potenti dell'essere umano viene collettivamente percepito attraverso l'immagine di un lucchetto? Con quale coscienza mi pongo nei confronti di una ragazza che mi piace, se immagino che quello che provo per lei può essere rappresentato da un attrezzo che serve per imprigionare?

Ho la sensazione che il fulcro da cui nasce questo fenomeno sia lo stesso da cui sgorga il fanatismo religioso. In entrambi avverto la volontà di affermare un sentimento che in realtà diventa mistificato da interessi più grandi dell'uomo fin dal momento in cui esso si concretizza: in pratica, un aborto dell'anima. Provo a cercare degli elementi che ne caratterizzino la genuina derivazione umana, ma non riesco a trovarli. Se guardo questi lucchetti non vedo due innamorati che si fidano l'uno dell'altro, ma una massa informe di donne e uomini che cercano di coprire un vuoto che hanno nel cuore e di cui non riescono a capire l'origine.

Tutto sommato, nulla di nuovo per un mondo che sta morendo lentamente.

Beh alla fine io Moccia non l'ho mai letto e credo che mai lo farò. Ho letto una specie di recensione di una mia amica sull'ultimo libro che ha scritto e questo mi basta. La linko qui. Non che sia una critica letteraria professionaista, ma per quanto riguarda la sensibilità verso i fenomeni di massa giovanili, la Nicole può senza dubbio dire la sua.

8 Responses to “I lucchetti dell’amore”

  1. humanoide Says:

    ora come ora, sopratutto tra i giovani di età compresa tra 14 e i 25 anni l’amore più che il desiderio di conoscenza dell’altra persona (o il voglio che tu sia come sei) diventa: tu sei mio/mia e basta, quando ci lasciamo ti considererò porco/troia in quanto io sono il meglio in circolazione. quindi non stupiamoci che il lucchetto sia il nuovo simbolo dell’amore.
    ciauz

  2. novus Says:

    checcacchio! anche nei sentimenti dobbiamo estendere la lotta contro il padronato!
    NO AI PROPRIETARI DELL’AMORE
    ciao human

  3. tro Says:

    ebbene si!
    L’Ammmmore impriogionaaaaaa!!!!

  4. novus Says:

    tro …pensavi fosse amore invece era un lucchetto! 🙂

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    ho visto gli altri tuoi messaggi e forse c’è qualcosa che non funziona nel mio imbattibile anti-spam… controllerò

  5. tro Says:

    eh si controlla perché è almeno una settimana che provo a scriverti questa frase 🙂
    oggi ce l’ho fatta.

  6. maobao Says:

    Ma che cavolo!!!

    Io sono famoso per il mio cinismo, ma adoro i sentimenti e i sentimentalismi.

    Quindi questa politicizzazione e demonizzazione di un qualsivoglia gesto romantico, anche se nato da un business commerciale, mi fa rabbrividire più di tutte le cagate mielose da Liala a Moccia.

    E premetto che non ho mai letto romanzi amorosi, nè stupidi ne intelligenti, ma aodro fare e ricevere gesti romantici.

    A forza di stare nelle università, vi concentrate su idiozie tali e fate i bolscevichi da operetta, tipo concerti davanti alle superiori per “la riappropriazione degli spazi” o altre parole vuote delle quali amate riempirvi la bocca, senza che abbiano un senso pratico.

    Occuparvi di economia non lo fate, perchè il pragmatismo vi fa paura, così come l’idea che un’università favorisca le materie tecniche/tencologiche anche con la fondazione contribuita di imprese (SI IMPRESE!!!) gestite da quelli studenti che realizzano progetti concreti e che altrimenti scapperebbero all’estero. Voi restate nel vostro castelletto equo e solidale, senza chiedervi perchè il mondo del lavoro, operai compresi si è TRAGICAMENTE (per togliere ogni equivoco sulle mie opioni di fondo) spostato a destra…

    …Lo sapete bene, dato che qualcuno di voi asserisce di conoscermi, che sono a favore anche di un movimento giovanile intellettuale/artistico, che crei anche aggregazione, controcultura, etc. e che non posso sopportare gli sceriffati alla Cofferati.

    Ma non vorrei che alla fine “il castelletto dei professorini di sinistra” si staccasse talmente tanto dalla società, che si raggiunga la fine del PARTITO RADICALE ITALIANO, cioè tanta preoccupazione per il DALAI LAMA o per il SERIAL KILLER da tutelare vivo in carcere (chissà perchè), e poi totale indifferenza verso ogni politica sociale a difesa dei redditi dei lavoratori/pensionati o addirittura il livore per chi intraprende una professione autonoma.

    Quindi lasciate stare il folle amore e i suoi gesti folli e occupatevi di cose concrete…

    Se vi offendete, fatti vostri, ma io la penso così…

    Maobao

  7. novus Says:

    Maobao, ciò contro cui punto il dito è la percezione dei sentimenti smielati: la mia è una denuncia verso l’idea comune di rappresentare l’amore con un lucchetto e con questo denunciare lo stato di profonda decadenza in cui versano i rapporti tra le persone. Dovresti intuire che dietro al mio intento c’è una fortissima componente “romantica”, ma forse non mi sono spiegato bene. Sul resto che posso dire? se ti stanno sul cazzo gli universitari (e in parte, su questa cosa potrei anche essere d’accordo con te) non ci posso fare niente, ma ti consiglio di evitare le generalizzazioni… ciao

  8. whiteknight Says:

    Fai bene a non leggere Moccia. Al di là della storia dei lucchetti i contenuti sono risibili e la visione del mondo portata avanti da Moccia è profondamente diseducativa. IMHO, ovviamente.