Comincia la produzione autogestita delle strike-bikes!

October 29th, 2007 by novus

strike-bike

Lunedì 22 settembre è ripresa la produzione nella fabbrica di biciclette occupata lo scorso 10 luglio a Nordhausen. Dopo aver ricevuto un ordine complessivo di 1805 "bici della solidarietà" da parte di solidali acquirenti, 135 operai ed operaie si sono rimess* al lavoro: questo è il video della messa in moto dell'impianto –> si parte! (WMV 2,92MB).

Pare che purtroppo in Italia non ci siano dei grossisti in grado di importare queste biciclette. Il nostro paese rimane sempre il più sfigato quando si tratta di mettersi in rete… bisogna che qualcuno se ne occupi, dio pedale!

Anche le api ci stanno abbandonando

October 27th, 2007 by novus

Esiste una constatazione, attribuita popolarmente ad Albert Einstein, secondo la quale in un mondo senza api l'uomo si estinguerebbe nel giro di quattro anni. 4!!!

apeA partire dalla fine dell'anno scorso, negli Stati Uniti si è progressivamente intensificato quel fenomeno che oggi gli studiosi chiamano Colony Collapse Disaster (CCD) e che ormai è diventato realtà in quasi tutto il globo. In pratica si tratta di una morìa generalizzata delle api che spariscono in numero sempre più drammatico dalle arnie degli apicoltori. Si stima che circa metà delle api che vivevano nelle zone più interessate dal CCD siano morte: una statistica diffusa sui territori a "macchia di leopardo", nel senso che alcune aree hanno visto una sparizione di circa 70-80 % sul totale delle api, mentre altre non sono state toccate dal fenomeno.

In italia, dove oggi anche il ministro De Castro ha reso pubblica l'allarmante situazione, Giorgio Celli ha individuato la causa di tale disgrazia: si tratta, dice, di un problema relativo all'utilizzo di alcuni pesticidi neonicotinoidi a base di imidacloprid, come il Gaucho della Bayer (uno dei prodotti agricoli farmaceutici più venduti a livello mondiale).

Siamo di fronte all'ennesima sconfitta per l'essere umano? Pare proprio di sì. Per quanto mi riguarda, in un mondo senza miele e propoli sarei ridotto ad uno straccio, essendo questi i prodotti che uso maggiormente (e quasi esclusivamente) per difendermi dagli acciacchi invernali.

Per altre info ed aggiornamenti consiglio di consultare il sito della rivista Apitalia.

Terrasenzazione

October 15th, 2007 by novus

Il fiume stanco si riposa,

troppi stenti l'hanno seccato.

Il bosco pallido si ritira,

non scorre più la verde linfa.

Il cigno curvo se ne va,

l'aria sporca lo ammala.

Soltanto il deserto vive

come una voce senza orecchie.

 

Ho riavuto accesso alla rete giusto per rendermi conto che il blog action day stava per scadere. Mancavano pochi minuti e ho pensato di recuperare scrivendo questa poesia per l'ambiente, quando l'ultima (e quasi unica) poesia scritta da me medesimo risale a circa 10 anni fa. Non so esattamente perché l'ho fatto, ma mi piaceva l'idea: confrontarmi con l'ambiente in modo "puro". Spero che non si arrabbi troppo.

Cannabis Social Club

October 8th, 2007 by novus

csc

In alcuni paesi del nord Europa, i governi hanno depenalizzato il consumo ed il possesso di (modeste) quantità di cannabis. Tuttavia rimangono larghe fasce di popolazione che quotidianamente alimentano i traffici criminali per soddisfare i propri consumi psichedelici.

Dopo la positiva esperienza di Anversa, dove l'associazione “Trekt Uw Plant” (crescete la vostra pianta) ha installato una piantagione collettiva di cannabis per chi non ha la possibilità di coltivarla in proprio, anche in Spagna e in altre zone d'Europa è cominciata una campagna per riconoscere i diritti dei fumatori e regolamentare la produzione e la commercializzazione della sostanza. Si tratta dei Cannabis Social Clubs (CSC).

Dal sito apprendiamo che “i CSC sono associazioni senza fine di lucro che organizzano la
coltivazione professionale collettiva di una quantità molto limitata di
cannabis sufficiente a soddisfare i bisogni personali dei membri del
club. La cultura, il trasporto e la distribuzione devono essere
sottoposti a controlli di sicurezza e di qualità, senza pubblicità né
insegna né vetrina. I membri assicurano l’equilibrio finanziario del
sistema versando una tassa che varia in funzione dei loro bisogni. Non
deve esserci commercio di cannabis. I membri si devono impegnare a non
vendere cannabis e a non incitare altre persone al consumo, soprattutto
se minorenni.” Questi modelli rappresentano una realtà adattabile alle varie legislazioni esistenti ed oltre alla costituzione dei circoli privati, i CSC si propongono anche come soggetti politici competenti in materia di depenalizzazione, offrendo diverse soluzioni legali al problema.

Dalla pagine di encod.org potrete trarre maggiori informazioni.

Nel frattempo è stata lanciata una petizione online per sostenere il progetto Cannabis Social Club e fare pressione sui governi europei.

Comets on Fire

October 2nd, 2007 by novus
 
Questo gruppo di giovani irrequieti rappresenta, senza ombra di dubbio, la discendenza più diretta che Jimi Hendrix abbia mai generato. E' un parere personale, chiaro, però mi sento di esprimerlo molto tranquillamente perché anche l'ascoltatore più distratto non potrà fare a meno di intuire il potenziale che si cela dietro alle lisergiche composizioni della band formata nel 1999 a Santa Cruz.
Dopo qualche uscita autoprodotta ed un paio di dischi pubblicati con delle piccole etichette indipendenti di genere (Alternative Tentacles e Ba Da Bing), i Comets on Fire sono diventati parte integrante del nuovo fiammante roster della Sub Pop che da circa 2-3 anni è tornata a pubblicare materiale discografico genuinamente rock, dopo che le sbandate del post-Nirvana ne avevano leggermente minato l'autorevolezza.
 
Sulla stampa di settore, i pareri dei giornalisti hanno già decretato paragoni con i nomi più ingombranti della recente storia musicale: MC5, Pink Floyd, Led Zeppelin, Stooges, Frank Zappa, King Crimson, Faust solo per citarne alcuni. Il lettore noterà la forte presenza di entità cosiddette "settantone". E infatti i Comets on Fire derivano proprio da lì. E' come se andassero a riprendere un discorso che si è fermato 30 anni fa per riproporlo oggi con un'eccellente attualizzazione nelle sonorità.
 
Julian Cope, dalle pagine della sua mitica fanza, ha detto che Kushner – il batterista della band – suona come due Keith Moon messi assieme. A voi un assaggio tratto dall'ultimo (2006) disco del gruppo, Avatar:
 
The Swallow's Eye

V.A.L.I.S.

September 23rd, 2007 by novus

Vast
Active
Living
Intelligence
System

E' una perturbazione del campo della realtà, in cui si forma un vortice negentropico spontaneo automonitorizzante, che tende progressivamente a incorporare e assimilare l'ambiente circostante in strutture informative. Caratterizzato da quasi-coscienza, finalismo, intelligenza, capacità di crescita e coerenza armillare.

GRANDE DIZIONARIO SOVIETICO, IV ed., 1992

 


 

L’autogestione industriale riparte dalla bicicletta

September 21st, 2007 by novus

Nello
stato tedesco della Turingia, a Nordhausen, il 10 luglio scorso 135
operai e operaie impiegati presso la fabbrica di biciclette "Bike
Systems GmbH" hanno deciso di occupare gli stabilimenti per impedire lo
smantellamento e la svendita degli impianti, di proprietà della texana
Lone Star.

Attualmente
il personale della fabbrica lavora in tre turni e riceve il sussidio di
disoccupazione, ma l'obiettivo è quello di poter continuare a lavorarvi
per dimostrare le capacità dei lavoratori e della lavoratrici nello
sviluppare con successo una produzione ed una distribuzione autonoma.
Per questo è stato attivato il sito strike-bike.de, anche in lingua inglese.

L'obiettivo
concreto è quello di raggiungere entro il 2 ottobre un ordine
complessivo non inferiore alle 1800 richieste di biciclette. Dopo i
numerosi attestati di solidarietà e dopo l'appoggio che il sindacato anarcosindacalista FAU (Freie Arbeiterinnen und Arbeiter Union)
sta dimostrando, questi operai hanno cominciato a sentirsi più
fiduciosi nei propri mezzi e così hanno deciso di riprendere la
produzione per arrivare ai fatidici 1800 ordini.

L'altro
importante traguardo che i lavoratori e le lavoratrici della Bike
Systems GmbH vogliono raggiungere è quello di aiutare la diffusione di
idee legate all'autogestione ed alla solidarietà, dando un forte
sostegno morale alle compagne ed ai compagni che si trovano in una
situazione simile o vogliono attuare progetti di autoproduzione
industriale e che lottano, come loro, per evitare la "ristrutturazione
zero".

In questo articolo di A-Infos ci sono tutti i recapiti per mettersi in contatti con gli e le occupanti della Bike Systems GmbH.

L’epica contemporanea

September 19th, 2007 by novus

Tra le forze sotterranee e resistenti di questa epoca così storta, mi sembra che ci sia una parte della cultura diffusa all'interno delle aree industrializzate – cioè quanto viene trasmesso dal media – che ricorda molto da vicino una tradizione di tipo "epico". Come una forza che ritorna a risplendere dopo l'illusoria epoca dei lumi, questa forza che sembra di tradizione medievale è visibili in due aspetti, tra i più cruciali, della letteratura contemporanea: la fantascienza (soprattutto nella sua accezione fantasy) ed il manga. L'uno nato nell'industria occidentale e l'altro in quella orientale, questi generi riportano alcuni elementi in comune e non solamente per quanto riguarda i loro lettori che a volte combaciano.

Un'ispirazione molto frequente fra i rispettivi autori è infatti la scelta di rappresentare storie legate alla mitologia cavalleresca (risalente a fonti precedenti la "consacrazione papale" tardo-medievale) o a personaggi della letteratura classica orientale come i samurai o i monaci combattenti: il Signore degli Anelli e Sun Wukong sono delle pietre miliari che segnano tutto il genere e si rifanno a tali ambienti epici, molto vicini anche dal punto di vista cronologico. Altre curiosità che legano queste tradizioni possono essere le date di nascita di due fra gli autori fondamentali (che riportano le stesse cifre anche se in ordine diverso): Tolkien (1892) e Osamu Tezuka (1928) o l'evoluzione di importanza ottenuta nel settore – partite da una considerazione di "letteratura per ragazzi" per trasformarsi col tempo in un'importante elemento culturale anche per le persone ritenute più adulte. Di forte impatto per entrambe è anche la rappresentazione di scenari futuristici come le svariate serie dei supereroi nostrani o le mitiche storie di cyborg e robot al servizio dell'umanità.

Il momento in cui hanno cominciato ad affermarsi e ad espandersi queste tradizioni è tra la fine del 1800 e l'inizio del secolo successivo. Molto spesso la base di partenza per ogni saga è una velata critica al sistema di produzione industriale: secondo esse, un sistema del genere può trasformarsi in una pericolosa minaccia di orrore e distruzione per l'umanità e solo un eroe dotato di fortissimi poteri può combatterla e vincere, in nome di un amore che è diretta emanazione di una forza quasi sovrumana.

 

Storicamente, l'epica è in grado di muovere i popoli.

Se un giorno l'epica otterrà nuova luce, allora torneremo a vedere un popolo che si muove come non capitava dai tempi del medioevo: un insieme di piccole comunità autonome che crescono liberamente a nuova vita. Nell'antica Grecia o in alcune zone dell'Europa post-romana, i popoli scacciarono la tirannia e le storie che allora si raccontavano attorno al fuoco forse non sono così diverse da quelle che oggi ci scambiamo nei nostri parchetti ai margini delle metropoli.

La legge degli spinelli nei parchetti

September 10th, 2007 by novus

Ci sono certe zone in città che alimentano e continuamente rigenerano una tradizione particolare della storia, la tradizione degli spinelli. A distanze siderali dalla fittizia storia dei manuali accademici che tiene tutto in arresto sopra un evento unico (e stupido: la vittoria in guerra), questo scorcio di storia rappresenta piuttosto quelle tradizioni portate avanti da esseri umani in carne ed ossa – e con dei buoni polmoni.

Queste zone si possono ritrovare in alcuni parchetti oppure negli angoli strani di una piazzetta, fra le panchine di un giardinetto o lungo le sponde di un piccolo canale. In città ne esistono a decine di questi luoghi in cui i ragazzi si trovano per chiaccherare e fumare insieme hascisc o marijuana, in tutta allegria. Periodicamente però, all'incirca il mio trascorso mi porta a considerare ogni decina di anni, le forze armate giungono incazzate nere e nel giro di un mesetto con retate e infamate varie smantellano le giovani combriccole. I motivi di tanta collera sono i più svariati, ma nulla è sufficiente ad impedire che in pochi anni la tradizione degli spinelli torni implacabile a manifestarsi in quegli stessi luoghi, rivelando in modo incontrovertibile le falle di un sistema legale che dimostra di non appartenere alla città.

Provo un certo senso di sicurezza quando vedo queste ciurme di giovani che se ne stanno in dieci, venti tutti insieme a discutere e scambiarsi le storie più assurde, facendo attenzione a non fare troppo rumore che altrimenti qualcuno potrebbe fare la spia. Ma la spia non serve, perché la ciurma quasi ignora che dieci anni prima in quel posto gli sbirri erano già venuti a urlare forte la loro ignoranza, il punto se lo erano segnato e sicuramente hanno intenzione di tornarci. Beh un po' forse la ciurma se lo immagina, ma alla fine… chi se ne sbatte? Probabilmente è questa inespugnabile coscienza di "essere nel giusto" che stimola la sicurezza in un casuale passante, rigenerando una tradizione così forte e irregolare che quasi sembra appartenere alla storia della gente.

 

Sangue Misto – cani sciolti

I lucchetti dell’amore

August 30th, 2007 by novus

In molt* ormai avranno sentito parlare del dilagante fenomeno partito dalle pagine di un libro di Federico Moccia: il giuramento di eterno amore che due protagonisti di un suo romanzo sanciscono con un lucchetto chiuso su un lampione del Ponte Milvio a Roma, gettando la chiave nel Tevere.

La faccenda sta assumendo dei contorni esasperati, con decine di servizi televisivi (principalmente Mediaset) girati sul ponte a testimonianza delle migliaia di coppie intente ad emulare il gesto raccontato da Moccia e che hanno posizionato talmente tanti lucchetti che il tal lampione il 13 aprile scorso è quasi crollato. Questa mania ha catturato anche gli interessi della rete, portando alla creazione di un sito con tanto di esuberanti modelle ed un catalogo di puro trash-merchandising con cui spillare soldi alle famiglie dei poveri adolescenti, cascati in un morboso gioco collettivo dell'ammore. Sempre nello stesso sito è presentata una specie di "storia della lucchettomania", da cui si impara che i primi ossessionati a lanciare questa moda furono dei militari al termine del loro servizio di leva: una tradizione iniziata nel migliore dei modi e con i più alti propositi, mi verrebbe da sentenziare… Vi sono poi le immagini dei vari casi di emulazione che stanno saltando fuori un po' in tutta Italia, da nord a sud indiscriminatamente.

Anch'io mi sono avvicinato all'argomento capitando casualmente in uno di questi luoghi presi di mira dai sedicenti innamorati, intenti ad inchiodare i loro sentimenti ad una inferriata verde sopra un piccolo ponte di Ravenna detto "pontino": un luogo con una storia tutta particolare per i giovani un po' più irrequieti della mia città (tanto per intenderci, in molt* hanno fumato la prima canna in questo posto):

Guardo questi lucchetti e penso che il nostro pianeta stia scivolando sempre più verso l'oblio. Cosa posso provare nel momento in cui uno dei sentimenti più potenti dell'essere umano viene collettivamente percepito attraverso l'immagine di un lucchetto? Con quale coscienza mi pongo nei confronti di una ragazza che mi piace, se immagino che quello che provo per lei può essere rappresentato da un attrezzo che serve per imprigionare?

Ho la sensazione che il fulcro da cui nasce questo fenomeno sia lo stesso da cui sgorga il fanatismo religioso. In entrambi avverto la volontà di affermare un sentimento che in realtà diventa mistificato da interessi più grandi dell'uomo fin dal momento in cui esso si concretizza: in pratica, un aborto dell'anima. Provo a cercare degli elementi che ne caratterizzino la genuina derivazione umana, ma non riesco a trovarli. Se guardo questi lucchetti non vedo due innamorati che si fidano l'uno dell'altro, ma una massa informe di donne e uomini che cercano di coprire un vuoto che hanno nel cuore e di cui non riescono a capire l'origine.

Tutto sommato, nulla di nuovo per un mondo che sta morendo lentamente.

Beh alla fine io Moccia non l'ho mai letto e credo che mai lo farò. Ho letto una specie di recensione di una mia amica sull'ultimo libro che ha scritto e questo mi basta. La linko qui. Non che sia una critica letteraria professionaista, ma per quanto riguarda la sensibilità verso i fenomeni di massa giovanili, la Nicole può senza dubbio dire la sua.